1997–2000: Dottorato di Ricerca in Scienze Animali, Università degli Studi di Firenze
1996–1997: Master presso Universidade Federal Do Cearà, Brasil, Animal Breeding
1987–1994: Laurea in Agricoltura Tropicale, Università degli Studi di Firenze
2018–2019: Periodo di ricerca all’estero presso l’Animal Science Department, NC State, Raleigh (Stati Uniti)
2017–Oggi: Ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria, sede di Milano
2016–2017: Responsabile Ufficio Studi presso Associazione Italiana Allevatori, Roma
2015-2017: Periodo di insegnamento all’estero presso il Department of Animal Science – Federal University of Ceara’, Fortaleza (Brazil)
2013–2016: Assegnista di ricerca IBBA-CNR
2011–2013: Geneticista per ANAFI, Cremona
2009–2011: Ricercatore/Biostatistico presso il Parco Tecnologico Padano
2000–2008 Genetista per ANAFI, Cremona
Il progetto CASTANEVAL intende rispondere alle necessità di conoscenze scientifiche sulle risorse genetiche castanicole presenti in Lombardia, in modo da offrire strumenti per la valorizzazione e conservazione del germoplasma autoctono ed intraprendere azioni di recupero gestionale dei castagneti. Le aree pilota di studio sono alcuni castagneti del Comune Serle (BS) e delle Prealpi varesine (VA). Il progetto CASTANEVAL si propone anche di mettere a punto un sistema di micropropagazione del castagno al fine di offrire uno strumento concreto, sostenibile ed economico per la conservazione e la moltiplicazione di germoplasma autoctono di elevato interesse locale. Nell’ambito del progetto verranno studiati anche il contesto ecologico e il grado di naturalità dei popolamenti, dal selvatico al ceduo, alle varietà coltivate. Una caratterizzazione completa delle risorse genetiche di castagno nelle aree considerate risulterà dall’integrazione di dati genetici, morfologici, ecologici e produttivi.
Il progetto SCALA-MEDI ottimizzerà l’uso sostenibile e la conservazione delle risorse genetiche locali ovine e avicole della regione mediterranea, concentrandosi sull’adattamento alle condizioni climatiche e alle preferenze dei consumatori.
L’esperienza e i dati provenienti dai precedenti progetti dell’UE verranno estesi alla caratterizzazione genetica ed epigenetica delle risorse locali e al loro adattamento a diversi ambienti produttivi in tre paesi del Nord Africa, Tunisia, Algeria e Marocco.
Verranno sviluppati strumenti e strategie per migliorare le razze locali per una produzione sostenibile. L’applicazione di questi strumenti verrà dimostrata agli agricoltori in diversi sistemi di produzione mediterranei.
Obiettivo del progetto è la gestione della variabilità genetica delle razze ovi caprine locali italiane attraverso la scelta dei donatori da conservare nella Criobanca e quidi la raccolta e conservazione del loro materiale genetico. A questo scopo nelle razze Pecora Massese, Ovino delle Langhe, Pecora Gentile di Puglia, capra Garganica e capra Nicastrese sono stati identificati i donatori di materiale genetico da archiviare nella Criobanca. Successivamente si è proceduto alla raccolta del materiale seminale utilizzando biotecnologie riproduttive, quali l’estrazione di spermatozoi epididimali, procedure che erano state precedentemente messe a punto nei laboratori IBBA di Lodi. Il materiale raccolto nel progetto potrà essere distribuito agli allevatori per essere utilizzato per le fecondazioni per una corretta gestione della variabilità genetica dell’allevamento e più in generale di tutta la razza.
Nel corso dei secoli il castagno, coltivato per i frutti ed il legname, è divenuto elemento essenziale di sussistenza per molte società delle aree montane e submontane, rivelando le sue potenzialità di specie multifunzionale. Tuttavia, oggi buona parte dei castagneti è in stato di degrado e abbandono, principalmente a causa dello spopolamento delle aree rurali, del cambiamento climatico globale e delle recenti epidemie di parassiti esotici. In un’ottica di recupero e valorizzazione delle risorse genetiche di castagno, il progetto CASTADIVA si propone principalmente di:
Il progetto ha come scopo il miglioramento genetico di caratteri innovativi legati alla resistenza/resilienza a patologie (brucellosi, tubercolosi, paratubercolosi, emimelia trasversa), alla sostenibilità ambientale (efficienza alimentare, emissioni in atmosfera), alla qualità delle produzioni (caseificazione), alla valorizzazione della produzione della carne come prodotto secondario (ad esempio muscolosità e BCS) ed al mantenimento della variabilità genetica nella razza bufala Mediterranea Italiana attraverso il controllo dell’inbreeding e la costituzione di una biobanca di materiale seminale maschile ed embrioni
Il progetto I-BEEF intende da un lato migliorare il sistema selettivo delle razze Limousine e Charolaise italiane adattandolo ai nuovi criteri di sostenibilità ed adattabilità ambientale, e dell’altro proseguire l’attività di caratterizzazione e valorizzazione di 6 tipi genetici autoctoni (TGA) da carne quali: Calvana, Mucca Pisana, Pontremolese, Sarda, Sardo Bruna, Sardo Modicana. A questi verranno inclusi 2 tipi genetici non autoctoni (TGNA) da carne, ossia l’Aberdeen Angus e la Blonde D’Aquitane. L’obbiettivo primario è quello di mirare alla conservazione della biodiversità, alla minimizzazione della consanguineità ed alla formulazione di piani di accoppiamento
ll progetto SHEEP&GOAT si propone di introdurre nella realtà allevatoriale ovina e caprina italiana una serie di azioni legate alla raccolta ed utilizzo di dati fenotipici e molecolari con l’obiettivo di rendere l’allevamento sostenibile e competitivo e di contribuire al mantenimento e alla gestione della ricca biodiversità presente in questo comparto.
Il progetto si configura come un HUB tecnologico e di ricerca che coinvolge 12 istituti CNR, appartenenti a 4 diversi Dipartimenti, e 4 aziende, i cui obiettivi sono: ottenere prodotti migliorati per le proprietà nutrizionali e funzionali; fornire e implementare tecnologie di precisione per garantire la sicurezza, la tracciabilità e la qualità dei prodotti; sviluppare smart– e active-packaging ecosostenibili e innovativi per minimizzare e recuperare, ove possibile, gli sprechi e aumentare la conservabilità degli alimenti; fornire al consumatore e alle aziende strumenti per la fruibilità dei risultati.